Sono nato a Salsomaggiore Terme (Parma) nel 1955 e risiedo a Piacenza. Sono sposato dal 1978 con Graziella.
Ho una figlia, Margherita, e una grande passione: la politica, che per me significa lavorare per costruire il futuro della nostra comunità.
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lunedì 12 aprile 2010

Considerazioni a commento elezioni regionali 2010

Le elezioni per il rinnovo del consiglio regionale di quest’anno hanno rappresentato, per il Partito Democratico di Piacenza, diversamente da quanto accaduto nella restante gran parte del Paese, una occasione di crescita e di buoni risultati; l’aumento della percentuale 30,35% rispetto ai dati delle regionali 2005 (29,86%) delle europee 2009 (25,55%) delle provinciali 2009 (28,8 % se teniamo conto anche della lista Boiardi); il PD che ritorna ad essere il primo partito in città col 32,71% ed in provincia, come conseguenza di una bella campagna elettorale ricca di appuntamenti e di occasioni di confronto, vissuta e “combattuta” apertamente da tutti i nostri tre candidati e dai loro sostenitori.

E i risultati si sono visti: le preferenze espresse sui nostri tre candidati sono passati dalle 12.300 delle regionali 2005, agli attuali 16.300; un dato di assoluto rilievo se si tiene conto che alle ultime primarie per l’individuazione del segretario nazionale del PD a Piacenza avevano partecipato circa 14.000 persone (ancora più rilevante tenendo conto del fatto che in queste elezioni si è verificato un calo di votanti notevole rispetto al 2005, meno 21.393, ed anche i voti in valore assoluto del PD sono anch’essi calati, meno 2078).

Un buon risultato a Piacenza per il PD (a differenza di quello disastroso registrato nel resto del Paese) da ascriversi ad una serie di situazioni ad iniziare dalla completa partecipazione e coinvolgimento del partito, degli amministratori, degli iscritti; buon risultato che si è sostanziato a partire dalle “primariette” nei circoli per l’individuazione dei candidati (tre da scegliere dentro una rosa di sei indicata dalla direzione provinciale); della personale competitività dei tre candidati nonché del fatto che rappresentassero aree culturali e di opinione diverse (che ben configurano il Partito che stiamo cercando di costruire), il che ha consentito una competizione aperta e basata sulla ricerca di ogni voto disponibile – dentro e fuori il partito, dentro e fuori il nostro campo.

Questa campagna elettorale, attiva e vivace come non si vedeva in casa nostra da tempo, delinea con chiarezza, al di la delle tattiche e degli accordi di coalizione o di schieramento, quello che dobbiamo fare, quello che deve essere il nostro modo di comportarci ed agire, quello che deve essere il nostro partito.

Piacenza 2 aprile 2010

Mario Spezia

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