Sono nato a Salsomaggiore Terme (Parma) nel 1955 e risiedo a Piacenza. Sono sposato dal 1978 con Graziella.
Ho una figlia, Margherita, e una grande passione: la politica, che per me significa lavorare per costruire il futuro della nostra comunità.
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giovedì 31 gennaio 2013

Fondazione di Piacenza e Vigevano: responsabilità di pochi, di molti o di nessuno?

La vicenda legata alle perdite del Monte Paschi Siena e dell’ennesimo ricorso ai “derivati” ha messo allo scoperto anche una analoga operazione eseguita dalla nostra Fondazione di Piacenza e Vigevano (leggi nota su PiacenzaSera).

Mi pare questa l’occasione per sviluppare alcune riflessioni, a partire dal chiederci a che cosa servono i 25 consiglieri della Fondazione, di cui almeno 20 espressione del territorio piacentino, (nominati in pompa magna da tanti Enti e Istituzioni); qual è il compito che la comunità locale, nel suo complesso, loro affida al momento dell’insediamento se non quello di amministrare il patrimonio della nostra collettività con:”…… criteri prudenziali di rischio, investendo detto patrimonio in attività coerenti con la propria natura di ente senza fini di lucro, agendo secondo regole di trasparenza e di moralità..…” come recita il comma 2 dell’art. 7 dello Statuto.
A tale proposito mi pare opportuno, in questo momento storico che segna la fine di un ciclo sociale e di un’epoca, riscoprire la necessità dell’impegno e della responsabilità personale di tutti coloro i quali sono chiamati a svolgere ruoli di rappresentanza pubblica e collettiva. Non è sufficiente, a tal fine, sbandierare onestà e coerenza (caratteristiche indispensabili ma non per questo di per se indicatrici di qualità personali), per ricoprire ruoli che necessitano di capacità specifiche e merito; non è sufficiente la sola buona volontà per assicurare il corretto svolgimento dei compiti affidati.
La democrazia si estrinseca attraverso la delega delle responsabilità ed il costante controllo (in un senso e nell’altro) dei compiti e degli impegni affidati e presi; e si incrosta nella faciloneria e nel pressapochismo di chi, anche se in buona fede, non è in grado di compiere il proprio dovere. Quindi le colpe non sono mai di pochi, in una società così articolata  e complessa come la nostra, ma rappresentano la somma delle responsabilità di chi, materialmente, le realizza e di chi, anche se inconsapevolmente non controlla e non verifica.
Per cui, restando al caso della Fondazione, ci dobbiamo domandare cosa hanno fatto in questi anni i 25 consiglieri? Quanti di questi sono in grado di leggere un bilancio? Di capire di investimenti? Di comprendere il valore pieno del proprio ruolo? E ancora, quanto dibattito e discussione si sono sviluppati negli enti designanti ma anche nei partiti, che dovrebbero mediare la rappresentanza tra cittadini, corpi intermedi e Istituzioni, sulle scelte così forti e difficili assunte negli ultimi anni dalla struttura che amministra il patrimonio, messo da parte dalle generazioni che ci hanno preceduto, dell’intera collettività piacentina?
I problemi, anche i più grandi, derivano in buona parte dall’incuria e dal pressapochismo con cui, ognuno di noi,  affronta le questioni; se queste sono private è solo un suo problema ma se tale comportamento è riferito a vicende pubbliche, allora il problema è di tutti.
E’ quello che sta capitando nella nostra società (e nel mondo occidentale) dove non solo un ristretto numero di persone si profitta degli altri, ma il fenomeno ha assunto fenomeni e dimensioni generali.
Un brano di un famoso testo del prof. Carlo Maria Cipolla recita: “un Paese sottosviluppato ha imprenditori che valgono poco, operai che valgono meno, professori incompetenti, studenti che studiano poco, governanti che non sanno governare e cittadini senza senso civico. Per questo il Paese resta sottosviluppato. La mancanza di capitali e l'arretratezza tecnologica e amministrativa in certo senso sono più « conseguenze » che cause » del fenomeno dell'arretratezza”.

Piacenza 31 gennaio 2013

Mario Spezia
Membro del Consiglio generale della Camera di Commercio di Piacenza

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