Sono nato a Salsomaggiore Terme (Parma) nel 1955 e risiedo a Piacenza. Sono sposato dal 1978 con Graziella.
Ho una figlia, Margherita, e una grande passione: la politica, che per me significa lavorare per costruire il futuro della nostra comunità.
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sabato 22 settembre 2018

In ricordo dell'amico Gian Luigi Boiardi

Lo scorso 18 settembre è improvvisamente mancato Gian Luigi Boiardi, con cui ho condiviso 5 anni indimenticabili ed emozionanti alla guida della Provincia di Piacenza.
Gian Luigi Boiardi, uomo del fare che ha sempre avuto l'obiettivo di perseguire il bene comune; uomo del popolo sempre disponibile al dialogo e aperto al confronto; tra i primi che ha compreso, da uomo del Po, la forza e la straordinaria potenzialità economica e sociale del grande fiume; difensore dell'ambiente quale elemento distintivo del nostro territorio; tenace sostenitore della necessità di consolidare i legami con i nostri emigrati all'estero quale elemento rappresentativo delle nostre radici più profonde.

Gian Luigi Boiardi
Presidente Provincia Piacenza 2004-2009

Gian Luigi Boiardi uomo che con visione, coraggio e passione ha affrontato la sfida politica e sociale con il solo scopo di dare una mano alla propria gente ed alla propria comunità; con onestà, trasparenza e disinteresse assoluto, e mettendo al servizio del bene comune l'esperienza e le competenze maturato in anni di lavoro in grandi imprese private.


A seguire il testo completo dell'elogio funebre da me pronunciato in occasione del funerale presso la Chiesa di San Nazzaro d’Ongina il 22 settembre 2018

Ho conosciuto a fondo Gian Luigi Boiardi nel luglio del 2004 quando sono entrato a far parte della sua Giunta Provinciale; prima di allora lo avevo incrociato durante la campagna elettorale  ma sempre in occasioni abbastanza sporadiche.
Da subito mi è piaciuto, Gigi, per il suo modo schietto e aperto con cui affrontava i problemi e si poneva nei confronti delle persone, senza pregiudizi e preclusioni; doti rare per buona parte della classe politica con alti incarichi istituzionali del periodo.
Certo, Gigi aveva dalla sua una esperienza consolidata nell’ambito commerciale all’interno di grandi aziende industriali che lo aveva formato ai rapporti interpersonali, ma la sua spontaneità, che traspariva in ogni occasione, e la sua naturale allegria e positività, erano doti fuori dalla norma.
Per questo, il suo modo di porsi, come presidente della Provincia, un ruolo Istituzionale allora di grande importanza e responsabilità, suscitava qualche perplessità da parte dei notabili politici dell’epoca che lo ritenevano “poco politico”; invece Gigi era un Politico moderno, poco avvezzo a logiche spartitorie arzigogolate e agli estenuanti riti della mediazione infinita, ma concentrato sul fare, sul raggiungimento degli obiettivi che, una volta definiti e concordati con le parti, dovevano essere perseguiti senza indugio.
Questo suo modo di essere diverso e, per certi versi, fuori dagli schemi classici della politica, lo contraddistingueva in ogni momento ed in ogni sua azione, anche clamorosamente, come quando alla  prima riunione di Giunta ci aveva proposto, per cementare lo spirito di squadra, di prendere lezioni di ballo per imparare, insieme, a ballare.
Per lui, uomo del popolo che amava stare in mezzo alla gente, il ballo era un’espressione di coesione sociale, e ogni occasione era buona per dimostrarlo.
Come quando, all’inizio del mandato, andammo a Londra ad incontrare la comunità dei nostri emigrati, un altro dei punti fermi di Gigi che provava una grande vicinanza con chi era andato all’estero a lavorare, ritenendolo un modo per tenere ancorate le nostre radici più autentiche; il sabato sera ci recammo a cena in una grande palestra dove si radunavano nel fine settimana gli emigrati piacentini e parmensi (oltre 400 persone) per stare insieme, dialogare, mangiare e ballare.
Con l’assessore Magnelli facemmo fatica a trascinare letteralmente fuori dalla sala Gigi verso le 2.30 del mattino dopo che aveva fatto ballare tutte le signore, giovani ed anziane, presenti e non aveva nessuna intenzione di smettere.
Ma questo suo modo di essere un po’ “originale” ma sempre se stesso in ogni occasione anche pubblica e, quindi, diverso dalla maggioranza della classe politica, non gli impediva certo di affrontare con concretezza e risolutezza i problemi, anche forte della esperienza maturata in dieci anni da Sindaco che lo avevano formato anche dal punto di vista dei bisogni della collettività e del “popolo”.
Proprio da uomo del popolo, autenticamente genuino e da uomo della Bassa, Gigi, aveva, in particolare, una vera e propria vocazione e rispetto per l’ambiente, che riteneva elemento distintivo del territorio e, in particolare per il fiume PO, per la salvaguardia del quale aveva promosso e per primo presieduto l’Associazione delle 13 Province attraversate.
Era quasi diventata una leggenda, per qualcuno un vero e proprio incubo, sentirlo spesso parlare del Grande Fiume di cui Gigi, tra i primi, aveva compreso anche la forza e la straordinaria potenzialità economica e sociale; valori che proprio ultimamente molti stanno riscoprendo; questione questa connessa con il più ampio tema del rispetto e della salvaguardia dell’ambiente.
Proprio sul tema ambientale Gigi era stato il promotore della campagna contro  il tentativo di reintroduzione del nucleare nella politica energetica italiana. Campagna iniziata a Piacenza almeno due anni prima del referendum del 2011 con la realizzazione di cartellonistica e materiale informativo poi condiviso da numerose altre comunità.
Temi molto cari a Gigi cha già da Sindaco aveva eretto vere e proprie barricate a contrastare l’ipotesi della discarica di rifiuti speciali che era programmata in località La Secca in Comune di Monticelli d’Ongina a ridosso del Comune di San Pietro in Cerro il cui sindaco, Gianluigi Ziliani, aveva con lui partecipato alla protesta e che, anche per questo, Gigi aveva voluto quale assessore all’ambiente della sua Giunta Provinciale.
L’amicizia, il rispetto per le persone, il considerare avversari e non nemici chi pensava diversamente, la difesa dei più deboli, la necessità di maggiore giustizia, la difesa dei valori autentici insiti nella storia della nostra terra erano per Gigi veri e propri punti fermi, e questo gli era riconosciuto da tutti al punto da ritenerlo poco incline ad un ruolo che necessitava, per molti di maggiore capacità di mediazione; ma Gigi su questi concetti non transigeva ed era disposto a tutto per difenderli, anche mettendo a rischio la sua stessa presidenza.
La dimostrazione comunque di quanto poco fosse “attaccato” alla poltrona, pur essendo seduto ad un certo punto su tre scranni: quello di Sindaco di Monticelli, di Presidente della Provincia e di Parlamentare, sta nel fatto che si dimise senza indugio da Parlamentare per poter meglio seguire il suo territorio.
Uomo di coerenza estrema, Gigi Boiardi, sempre uguale in ogni occasione ed al cospetto di ogni persona, forte anche del bene e dell’amore che lo legava alla sua bella famiglia. 
"Solo chi si misura nella folla col proprio cuore e confronta sulla strada e sulla barricata la propria anima può sperare di essere ascoltato in un'ora non lontana, quando il pensar bene, disgiunto dal pagare di persona, non sarà neanche preso in considerazione" è una delle frasi che don Primo Mazzolari, combattivo sacerdote nella Bassa Mantovana in Diocesi di Cremona a pochi chilometri ad qui, pronunciava dopo l’8 settembre 1943 ed è anche una citazione che ben si adatta a Gigi. 
Caro Gigi,  da uomo autentico ti sei battuto per la crescita della comunità; con visione, coraggio e passione hai affrontato la sfida politica e sociale col solo scopo di dare una mano alla tua gente sempre agendo con onestà, trasparenza e disinteresse assoluto e mettendo al servizio del bene comune  l’esperienza e le tue grandi competenze professionali e umane.
Onore e gloria a te Gian Luigi Boiardi, ci hai sempre un po’ stupiti e sei riuscito a stupirci anche nel modo in cui hai abbandonato la vita terrena; la grande tristezza che ci ha pervaso è solo in parte attenuata dal ricordo dei tanti momenti felici e positivi trascorsi insieme e dall’amicizia sincera che ci ha legati.


Caro Gigi il tuo ricordo sarà per sempre nei cuori di tutti noi, amici della tua Giunta Provinciale, con la certezza che, dal cielo nel quale ti trovi ora, continuerai a volerci bene.

Mario Spezia
Vice Presidente dal 2004 al 2009
Amministrazione Provinciale di Piacenza



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