Sono nato a Salsomaggiore Terme (Parma) nel 1955 e risiedo a Piacenza. Sono sposato dal 1978 con Graziella.
Ho una figlia, Margherita, e una grande passione: la politica, che per me significa lavorare per costruire il futuro della nostra comunità.
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mercoledì 24 novembre 2010

Intervento in occasione riunione di insediamento e nomina Presidente CCIAA Piacenza

Allego testo intervento effettuato in occasione insediamento Consiglio e nomina del nuovo Presidente della Camera di Commercio di Piacenza.
Mario Spezia


Testo intervento del Consigliere Mario Spezia
18 novembre 2010

Don Beotti, martire della Resistenza, un esempio non solo per i cattolici

L'avvio del processo di Beatificazione di don Giuseppe Beotti, ufficialmente aperto domenica 21 novembre scorso a Gragnano, rappresenta un momento molto importante per la Chiesa piacentina, per tutti i credenti ma anche per tutti coloro i quali hanno a cuore le sorti della nostra Repubblica. Infatti il martirio di don Beotti, trucidato dai nazifascisti a causa del suo ben noto impegno civile a difesa della libertà e della giustizia, è li a dimostrare che la Resistenza ha rappresentato veramente la ribellione di un intero popolo verso l'oppressore e non la lotta di una sola parte. Con ciò avvalorando il disegno e la forza della nostra Carta Costituzionale quale pilastro del nuovo Risorgimento italiano.
Quanta gioia e soddisfazione avrebbero provato i nostri padri nell’assistere alla cerimonia di Domenica e nel poter, definitivamente, essere confortati nella giustezza della scelta a suo tempo fatta di andare in montagna per sostenere la lotta di liberazione!
Se a ciò vogliamo anche aggiungere che si è attivato, presso la parrocchia di S. Anna in Piacenza, il percorso per verificare se ci sono le condizioni per il processo di Beatificazione anche per il prof. Giuseppe Berti (altro esempio di uomo politico e cattolico esemplare che si è battuto con tutte le sue forze contro la dittatura fascista prima e poi contro l'invasore nazista) possiamo ben dire che oggi l'intera comunità piacentina ha ben presente l'importanza e la attualità di questi messaggi.

Piacenza 24 novembre 2010

Mario Spezia
Presidente provinciale
Associazione Partigiani Cristiani

martedì 24 agosto 2010

Riformiamo(ci) il Porcellum

Gli amici Patrizia Calza e Carlo Annoni hanno predisposto un appello, al quale ho aderito, per il superamento dell'attuale Legge elettorale (chiamata Porcellum) al fine di riportare trasparenza e democrazia nel momento elettorale più importante nel nostro Paese quali sono le elezioni politiche. L'appello, in attesa della riforma della legge elettorale da molti auspicata ma (non si capisce bene come mai) di difficile attuazione, è anche rivolto a riscoprire un percorso di trasparenza e di democrazia interna nei partiti (a partire dal PD), nel momento della scelta delle candidature, quale preludio indispensabile al mantenimento di una vera democrazia nel Paese.


Lettera e appello

venerdì 4 giugno 2010

Resistenza, Repubblica e Carlo Tassi

Lo scorso 2 giugno, prima a Monte Lana, nel bosco appena sopra il paese a lato della vecchia strada la dove è presente il cippo a memoria di Antonio Rossetti, Giuseppe Carini e Benvenuto Carini, e poi, poco sopra, al santuario di Santa Franca, abbiamo ricordato prima in forma religiosa e poi civile questi tre ragazzi che assieme ad Eugenio Silva la domenica del 4 giugno 1944 furono impietosamente trucidati dai nazi-fascisti. Avevano una sola colpa: lottavano per la libertà.

Questa manifestazione, organizzata congiuntamente da qualche anno dalle associazioni partigiane, ci ha offerto la possibilità di unire, nello stesso giorno, la ricorrenza della Festa della Repubblica con il ricordo di chi ha permesso di raggiungerla, e ci ha dato la possibilità di far risaltare che il 2 giugno 1946 si verificarono contemporaneamente tre grandi eventi della nuova storia italiana: il referendum Monarchia-Repubblica, l’elezione dell’Assemblea Costituente, il voto alle donne.

L’elezione dell’assemblea costituente diede l’avvio alla nascita della Costituzione Repubblicana che divenne così la naturale continuazione della lotta Resistenziale, cementandone e comprovandone l’alto significato politico.

In questo contesto ed in tale solenne occasione, che, come bene ha ricordato don Lodovico Groppi, non è servita semplicemente per “ricordare” ma per “rivivere” e testimoniare gli ideali ed i valori così ben espressi dalla lotta di Liberazione, è venuto naturale esprimere stupore e condanna per la recente intitolazione di una via di Cortemaggiore all’avv. Carlo Tassi.

Ad una persona che, in tutta la sua vita, ostentando la camicia nera, ha voluto rimarcare la sua origine ed il suo credo fascista; pur avendo potuto esercitare il proprio diritto alla parola ed alla democrazia proprio grazie ai ragazzi che i fascisti hanno ucciso.

Senza volerne mettere in dubbio le personali doti di onestà e correttezza, come d’altronde di migliaia di tanti nostri concittadini ai quali peraltro non vengono intitolate ne vie ne piazze, si vuole proprio condannare il gesto politico che l’amministrazione Comunale di Cortemaggiore ha voluto tributare all’avv. Carlo Tassi nonché la preoccupante “solennità” della cerimonia di intitolazione.

Questo gesto ha reso triste la ricorrenza della Festa della Repubblica di quest’anno, come ancor più triste è stato il constatare l’assenza di prese di posizioni critiche da parte di quei partiti politici che dovrebbero, per primi, difendere e salvaguardare la Costituzione e quindi i valori fondanti della nostra Repubblica.

Ma aimè oramai la politica è sempre più diventata, invece che progetto di crescita della società, luogo in cui discutere dei marciapiedi, delle rotonde e delle amministrazioni locali, lasciando a chissà chi la tutela della democrazia, della libertà e della giustizia.

Mario Spezia
Presidente provinciale
Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

Piacenza 3 giugno 2010

mercoledì 26 maggio 2010

A proposito della vicenda Berni - Comunicato

In merito all’aggravarsi della crisi dell’azienda Berni di Gragnano Trebbiense ed alle notizie che rimbalzano è opportuno precisare alcuni concetti:


1) nel 2007 la Berni era sul punto del fallimento con conseguente chiusura totale dello stabilimento, frutto di anni di crisi aziendale che aveva progressivamente portato i marchi alla inesorabile dismissione da parte della GDO;

2) la scommessa di Copador, nella drammaticità del momento, era l’unica che potesse dare speranze di rinascita;

3) tutta la questione Berni, seguita passo per passo dalle istituzioni e dai sindacati, era comunque nelle mani della sezione fallimentare del Tribunale il quale in un primo tempo ha accolto la proposta di affitto d’azienda ed, in seguito, accettato la proposta di acquisto da parte di Copador (passaggi senz’altro condivisi dal sistema locale non vedendosi altre alternative); tutti gli accordi, le promesse e le intenzioni stanno quindi negli incartamenti del tribunale;

4) in tutti questi passaggi nessun genere di finanziamento, tanto più per ciò che concerne il servizio agricoltura della Provincia, sono stati concessi a Copador a fronte dell’acquisizione di Berni.

Da parte mia e della Provincia di Piacenza non vi è stata, come qualcuno cerca di accreditare, nessuna malafede o connivenza nei confronti di un progetto che oggi qualcuno definisce una….. “sordida manovra”, ma solo il sostegno, perché è questo il ruolo delle Istituzioni, ad un progetto aziendale, senza alternative, rischioso ma anche unico.

E’ per questo, anche in presenza di una crisi economica generalizzata che ha messo in crisi aziende locali ben più strutturate e solide di quanto non fosse la Berni due anni orsono, che unitamente agli auguri ai lavoratori, punto debole di ogni crisi aziendale, voglio unire i miei personali auguri anche a Fausto Gandolfi, alla Copador ed ai tanti suoi soci agricoltori piacentini che, con grande coraggio e tribolazioni tengono in piedi un economia agricola locale così complessa e difficile.

Mi pare proprio il caso di rimarcare come facile sia lo scagliarsi contro chi, a fronte di problemi e rischi, si adopera per il consolidamento di realtà aziendali delicate ed in crisi, a fronte di altre categorie imprenditoriali che stanno a guardare. Per questo mi sembra centrato l'appello al senso civile e sociale che l'amministrazione comunale di Gragnano ha voluto rivolgere, proprio per lo stabilimento della Berni, al sistema imprenditoriale piacentino.

Mario Spezia

24 maggio 2010