Sono nato a Salsomaggiore Terme (Parma) nel 1955 e risiedo a Piacenza. Sono sposato dal 1978 con Graziella.
Ho una figlia, Margherita, e una grande passione: la politica, che per me significa lavorare per costruire il futuro della nostra comunità.
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martedì 1 febbraio 2011

Incontro in Camera di Commercio con il Presidente della Fondazione Giacomo Marazzi

Con l’unico desiderio di rendere note le specifiche domande da me poste al Presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano dott. Giacomo Marazzi nell’incontro del 31 gennaio nella sede del Consiglio della Camera di Commercio di Piacenza, di cui faccio parte in rappresentanza del settore “servizi alle imprese”, durante la discussione del secondo punto all’odg, allego il testo del mio intervento di cui ho chiesto l’integrale trascrizione anche nel verbale della seduta stessa e che ho inviato ai media locali per compensare la mancanza di par condicio evidenziata nella descrizione della seduta stessa.

In tale occasione sono stato, fra l'altro, “accusato” di fare politica come se interessarsi, con senso di responsabilità e rispetto del proprio ruolo, delle vicende che riguardano l’intera comunità (la “polis”), rappresenti un disonore.

Quanto all’accusa di essere un mistificatore, di cui sono stato poco elegantemente incolpato, rimando alla lettura del mio intervento perché ognuno possa giudicare se si tratta di un discorso “mistificante” o “chiarificatore”.

Mario Spezia

Testo intervento

Verbale integrale consiglio camerale 31 gennaio 2011

Spezia su Fondazione (Libertà 29-1-2009)

Spezia su Fondazione 2 (Libertà 29-1-2009)

Marazzi su Spezia (Libertà 30-1-2009)

Risposta di Spezia

mercoledì 24 novembre 2010

Intervento in occasione riunione di insediamento e nomina Presidente CCIAA Piacenza

Allego testo intervento effettuato in occasione insediamento Consiglio e nomina del nuovo Presidente della Camera di Commercio di Piacenza.
Mario Spezia


Testo intervento del Consigliere Mario Spezia
18 novembre 2010

Don Beotti, martire della Resistenza, un esempio non solo per i cattolici

L'avvio del processo di Beatificazione di don Giuseppe Beotti, ufficialmente aperto domenica 21 novembre scorso a Gragnano, rappresenta un momento molto importante per la Chiesa piacentina, per tutti i credenti ma anche per tutti coloro i quali hanno a cuore le sorti della nostra Repubblica. Infatti il martirio di don Beotti, trucidato dai nazifascisti a causa del suo ben noto impegno civile a difesa della libertà e della giustizia, è li a dimostrare che la Resistenza ha rappresentato veramente la ribellione di un intero popolo verso l'oppressore e non la lotta di una sola parte. Con ciò avvalorando il disegno e la forza della nostra Carta Costituzionale quale pilastro del nuovo Risorgimento italiano.
Quanta gioia e soddisfazione avrebbero provato i nostri padri nell’assistere alla cerimonia di Domenica e nel poter, definitivamente, essere confortati nella giustezza della scelta a suo tempo fatta di andare in montagna per sostenere la lotta di liberazione!
Se a ciò vogliamo anche aggiungere che si è attivato, presso la parrocchia di S. Anna in Piacenza, il percorso per verificare se ci sono le condizioni per il processo di Beatificazione anche per il prof. Giuseppe Berti (altro esempio di uomo politico e cattolico esemplare che si è battuto con tutte le sue forze contro la dittatura fascista prima e poi contro l'invasore nazista) possiamo ben dire che oggi l'intera comunità piacentina ha ben presente l'importanza e la attualità di questi messaggi.

Piacenza 24 novembre 2010

Mario Spezia
Presidente provinciale
Associazione Partigiani Cristiani

martedì 24 agosto 2010

Riformiamo(ci) il Porcellum

Gli amici Patrizia Calza e Carlo Annoni hanno predisposto un appello, al quale ho aderito, per il superamento dell'attuale Legge elettorale (chiamata Porcellum) al fine di riportare trasparenza e democrazia nel momento elettorale più importante nel nostro Paese quali sono le elezioni politiche. L'appello, in attesa della riforma della legge elettorale da molti auspicata ma (non si capisce bene come mai) di difficile attuazione, è anche rivolto a riscoprire un percorso di trasparenza e di democrazia interna nei partiti (a partire dal PD), nel momento della scelta delle candidature, quale preludio indispensabile al mantenimento di una vera democrazia nel Paese.


Lettera e appello

venerdì 4 giugno 2010

Resistenza, Repubblica e Carlo Tassi

Lo scorso 2 giugno, prima a Monte Lana, nel bosco appena sopra il paese a lato della vecchia strada la dove è presente il cippo a memoria di Antonio Rossetti, Giuseppe Carini e Benvenuto Carini, e poi, poco sopra, al santuario di Santa Franca, abbiamo ricordato prima in forma religiosa e poi civile questi tre ragazzi che assieme ad Eugenio Silva la domenica del 4 giugno 1944 furono impietosamente trucidati dai nazi-fascisti. Avevano una sola colpa: lottavano per la libertà.

Questa manifestazione, organizzata congiuntamente da qualche anno dalle associazioni partigiane, ci ha offerto la possibilità di unire, nello stesso giorno, la ricorrenza della Festa della Repubblica con il ricordo di chi ha permesso di raggiungerla, e ci ha dato la possibilità di far risaltare che il 2 giugno 1946 si verificarono contemporaneamente tre grandi eventi della nuova storia italiana: il referendum Monarchia-Repubblica, l’elezione dell’Assemblea Costituente, il voto alle donne.

L’elezione dell’assemblea costituente diede l’avvio alla nascita della Costituzione Repubblicana che divenne così la naturale continuazione della lotta Resistenziale, cementandone e comprovandone l’alto significato politico.

In questo contesto ed in tale solenne occasione, che, come bene ha ricordato don Lodovico Groppi, non è servita semplicemente per “ricordare” ma per “rivivere” e testimoniare gli ideali ed i valori così ben espressi dalla lotta di Liberazione, è venuto naturale esprimere stupore e condanna per la recente intitolazione di una via di Cortemaggiore all’avv. Carlo Tassi.

Ad una persona che, in tutta la sua vita, ostentando la camicia nera, ha voluto rimarcare la sua origine ed il suo credo fascista; pur avendo potuto esercitare il proprio diritto alla parola ed alla democrazia proprio grazie ai ragazzi che i fascisti hanno ucciso.

Senza volerne mettere in dubbio le personali doti di onestà e correttezza, come d’altronde di migliaia di tanti nostri concittadini ai quali peraltro non vengono intitolate ne vie ne piazze, si vuole proprio condannare il gesto politico che l’amministrazione Comunale di Cortemaggiore ha voluto tributare all’avv. Carlo Tassi nonché la preoccupante “solennità” della cerimonia di intitolazione.

Questo gesto ha reso triste la ricorrenza della Festa della Repubblica di quest’anno, come ancor più triste è stato il constatare l’assenza di prese di posizioni critiche da parte di quei partiti politici che dovrebbero, per primi, difendere e salvaguardare la Costituzione e quindi i valori fondanti della nostra Repubblica.

Ma aimè oramai la politica è sempre più diventata, invece che progetto di crescita della società, luogo in cui discutere dei marciapiedi, delle rotonde e delle amministrazioni locali, lasciando a chissà chi la tutela della democrazia, della libertà e della giustizia.

Mario Spezia
Presidente provinciale
Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

Piacenza 3 giugno 2010