In ricorrenza del rapimento dell'on. Aldo Moro (16 Marzo 1978) e dell'uccisione della scorta.
“E' toccato sempre alla Democrazia Cristiana, tocca a noi necessariamente per la forza che rappresentiamo, di anticipare le soluzioni, di compiere gli atti più coraggiosi, di prendere il maggior peso delle situazioni difficili, di assumere tutta la nostra responsabilità…..” così si esprimeva l'on. Aldo Moro a Piacenza nel 1965 , e riferendosi allora alla nuova politica di centro-sinistra diceva: “E' stato un atto di coraggio sapersi distaccare in tempo da quello che in qualche modo sembrava ancora qualche cosa di sicuro e di stabile e non lo era più; non già in quel momento; non lo era più in una prospettiva che sarebbe maturata non a lontana scadenza”.
Un atto di coraggio che ha garantito per un lungo periodo (sono passati 45 anni da allora) lo sviluppo democratico e sociale del nostro paese; tempo durante il quale si sono potute superare prove decisive nei confronti anche del terrorismo armato e dei poteri occulti, volti alla distruzione del nostro sistema politico.
Aldo Moro, da statista vero, esprimeva la necessità più alta della politica, quella di “guardare avanti” e di non rinchiudersi in steccati che, se anche elettoralmente produttivi nel breve periodo, non avrebbero potuto portare, in futuro, risultati utili al nostro Paese ed alle nostre comunità.
Aldo Moro ha pagato con la vita questo coraggio e questa volontà di cambiamento.
Oggi fortunatamente alla classe politica non è richiesto un uguale sacrificio, ma almeno lo sforzo di “guardare avanti” nell'interesse del Paese, certamente si. Da qui deve riprendere vigore soprattutto l'azione di chi, come noi del Partito Democratico, in quei valori , che affondano le radici nella Costituzione Repubblicana, trae la propria linfa vitale.
Piacenza 16 marzo 2010
Patrizia Calza
candidata per il Partito Democratico al Consiglio Regionale dell' Emilia-Romagna