Sono nato a Salsomaggiore Terme (Parma) nel 1955 e risiedo a Piacenza. Sono sposato dal 1978 con Graziella.
Ho una figlia, Margherita, e una grande passione: la politica, che per me significa lavorare per costruire il futuro della nostra comunità.
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venerdì 4 giugno 2010

Resistenza, Repubblica e Carlo Tassi

Lo scorso 2 giugno, prima a Monte Lana, nel bosco appena sopra il paese a lato della vecchia strada la dove è presente il cippo a memoria di Antonio Rossetti, Giuseppe Carini e Benvenuto Carini, e poi, poco sopra, al santuario di Santa Franca, abbiamo ricordato prima in forma religiosa e poi civile questi tre ragazzi che assieme ad Eugenio Silva la domenica del 4 giugno 1944 furono impietosamente trucidati dai nazi-fascisti. Avevano una sola colpa: lottavano per la libertà.

Questa manifestazione, organizzata congiuntamente da qualche anno dalle associazioni partigiane, ci ha offerto la possibilità di unire, nello stesso giorno, la ricorrenza della Festa della Repubblica con il ricordo di chi ha permesso di raggiungerla, e ci ha dato la possibilità di far risaltare che il 2 giugno 1946 si verificarono contemporaneamente tre grandi eventi della nuova storia italiana: il referendum Monarchia-Repubblica, l’elezione dell’Assemblea Costituente, il voto alle donne.

L’elezione dell’assemblea costituente diede l’avvio alla nascita della Costituzione Repubblicana che divenne così la naturale continuazione della lotta Resistenziale, cementandone e comprovandone l’alto significato politico.

In questo contesto ed in tale solenne occasione, che, come bene ha ricordato don Lodovico Groppi, non è servita semplicemente per “ricordare” ma per “rivivere” e testimoniare gli ideali ed i valori così ben espressi dalla lotta di Liberazione, è venuto naturale esprimere stupore e condanna per la recente intitolazione di una via di Cortemaggiore all’avv. Carlo Tassi.

Ad una persona che, in tutta la sua vita, ostentando la camicia nera, ha voluto rimarcare la sua origine ed il suo credo fascista; pur avendo potuto esercitare il proprio diritto alla parola ed alla democrazia proprio grazie ai ragazzi che i fascisti hanno ucciso.

Senza volerne mettere in dubbio le personali doti di onestà e correttezza, come d’altronde di migliaia di tanti nostri concittadini ai quali peraltro non vengono intitolate ne vie ne piazze, si vuole proprio condannare il gesto politico che l’amministrazione Comunale di Cortemaggiore ha voluto tributare all’avv. Carlo Tassi nonché la preoccupante “solennità” della cerimonia di intitolazione.

Questo gesto ha reso triste la ricorrenza della Festa della Repubblica di quest’anno, come ancor più triste è stato il constatare l’assenza di prese di posizioni critiche da parte di quei partiti politici che dovrebbero, per primi, difendere e salvaguardare la Costituzione e quindi i valori fondanti della nostra Repubblica.

Ma aimè oramai la politica è sempre più diventata, invece che progetto di crescita della società, luogo in cui discutere dei marciapiedi, delle rotonde e delle amministrazioni locali, lasciando a chissà chi la tutela della democrazia, della libertà e della giustizia.

Mario Spezia
Presidente provinciale
Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

Piacenza 3 giugno 2010

mercoledì 26 maggio 2010

A proposito della vicenda Berni - Comunicato

In merito all’aggravarsi della crisi dell’azienda Berni di Gragnano Trebbiense ed alle notizie che rimbalzano è opportuno precisare alcuni concetti:


1) nel 2007 la Berni era sul punto del fallimento con conseguente chiusura totale dello stabilimento, frutto di anni di crisi aziendale che aveva progressivamente portato i marchi alla inesorabile dismissione da parte della GDO;

2) la scommessa di Copador, nella drammaticità del momento, era l’unica che potesse dare speranze di rinascita;

3) tutta la questione Berni, seguita passo per passo dalle istituzioni e dai sindacati, era comunque nelle mani della sezione fallimentare del Tribunale il quale in un primo tempo ha accolto la proposta di affitto d’azienda ed, in seguito, accettato la proposta di acquisto da parte di Copador (passaggi senz’altro condivisi dal sistema locale non vedendosi altre alternative); tutti gli accordi, le promesse e le intenzioni stanno quindi negli incartamenti del tribunale;

4) in tutti questi passaggi nessun genere di finanziamento, tanto più per ciò che concerne il servizio agricoltura della Provincia, sono stati concessi a Copador a fronte dell’acquisizione di Berni.

Da parte mia e della Provincia di Piacenza non vi è stata, come qualcuno cerca di accreditare, nessuna malafede o connivenza nei confronti di un progetto che oggi qualcuno definisce una….. “sordida manovra”, ma solo il sostegno, perché è questo il ruolo delle Istituzioni, ad un progetto aziendale, senza alternative, rischioso ma anche unico.

E’ per questo, anche in presenza di una crisi economica generalizzata che ha messo in crisi aziende locali ben più strutturate e solide di quanto non fosse la Berni due anni orsono, che unitamente agli auguri ai lavoratori, punto debole di ogni crisi aziendale, voglio unire i miei personali auguri anche a Fausto Gandolfi, alla Copador ed ai tanti suoi soci agricoltori piacentini che, con grande coraggio e tribolazioni tengono in piedi un economia agricola locale così complessa e difficile.

Mi pare proprio il caso di rimarcare come facile sia lo scagliarsi contro chi, a fronte di problemi e rischi, si adopera per il consolidamento di realtà aziendali delicate ed in crisi, a fronte di altre categorie imprenditoriali che stanno a guardare. Per questo mi sembra centrato l'appello al senso civile e sociale che l'amministrazione comunale di Gragnano ha voluto rivolgere, proprio per lo stabilimento della Berni, al sistema imprenditoriale piacentino.

Mario Spezia

24 maggio 2010

venerdì 30 aprile 2010

Patrizia Calza: “Il mio impegno ancor più determinato”

Testo completo del documento presentato da Patrizia Calza ed approvato il 29 aprile 2010 nel corso della assemblea di Area Democratica di Piacenza che la ha acclamata come Coordinatrice.

Testo integrale Documento

lunedì 12 aprile 2010

Considerazioni a commento elezioni regionali 2010

Le elezioni per il rinnovo del consiglio regionale di quest’anno hanno rappresentato, per il Partito Democratico di Piacenza, diversamente da quanto accaduto nella restante gran parte del Paese, una occasione di crescita e di buoni risultati; l’aumento della percentuale 30,35% rispetto ai dati delle regionali 2005 (29,86%) delle europee 2009 (25,55%) delle provinciali 2009 (28,8 % se teniamo conto anche della lista Boiardi); il PD che ritorna ad essere il primo partito in città col 32,71% ed in provincia, come conseguenza di una bella campagna elettorale ricca di appuntamenti e di occasioni di confronto, vissuta e “combattuta” apertamente da tutti i nostri tre candidati e dai loro sostenitori.

E i risultati si sono visti: le preferenze espresse sui nostri tre candidati sono passati dalle 12.300 delle regionali 2005, agli attuali 16.300; un dato di assoluto rilievo se si tiene conto che alle ultime primarie per l’individuazione del segretario nazionale del PD a Piacenza avevano partecipato circa 14.000 persone (ancora più rilevante tenendo conto del fatto che in queste elezioni si è verificato un calo di votanti notevole rispetto al 2005, meno 21.393, ed anche i voti in valore assoluto del PD sono anch’essi calati, meno 2078).

Un buon risultato a Piacenza per il PD (a differenza di quello disastroso registrato nel resto del Paese) da ascriversi ad una serie di situazioni ad iniziare dalla completa partecipazione e coinvolgimento del partito, degli amministratori, degli iscritti; buon risultato che si è sostanziato a partire dalle “primariette” nei circoli per l’individuazione dei candidati (tre da scegliere dentro una rosa di sei indicata dalla direzione provinciale); della personale competitività dei tre candidati nonché del fatto che rappresentassero aree culturali e di opinione diverse (che ben configurano il Partito che stiamo cercando di costruire), il che ha consentito una competizione aperta e basata sulla ricerca di ogni voto disponibile – dentro e fuori il partito, dentro e fuori il nostro campo.

Questa campagna elettorale, attiva e vivace come non si vedeva in casa nostra da tempo, delinea con chiarezza, al di la delle tattiche e degli accordi di coalizione o di schieramento, quello che dobbiamo fare, quello che deve essere il nostro modo di comportarci ed agire, quello che deve essere il nostro partito.

Piacenza 2 aprile 2010

Mario Spezia