Sono nato a Salsomaggiore Terme (Parma) nel 1955 e risiedo a Piacenza. Sono sposato dal 1978 con Graziella.
Ho una figlia, Margherita, e una grande passione: la politica, che per me significa lavorare per costruire il futuro della nostra comunità.
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lunedì 25 aprile 2022

Commento all'intervento dell'on. Bersani il 25 Aprile 2022

 Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la personalità politica di gran lunga più amata dagli italiani, nel suo intervento ad Acerra in occasione della celebrazione del 77° anniversario della Liberazione ha, tra l’altro detto:

“L’8 settembre produsse il vaglio, che spazzò via vent’anni di illusioni, di parole d’ordine vuote e consumate, di retorica bellicista. Il regime fascista, implose dall’interno, crollò su se stesso, corroso dalla sua stessa vanagloria.

In tutta Italia, la Resistenza – come lo era stato l’antifascismo di tanti spiriti liberi durante il ventennio - fu un movimento che ebbe un significato unitario, quello della Liberazione dal nazifascismo, assumendo nel contempo forme e motivazioni anche diverse a seconda delle specifiche circostanze temporali e territoriali.

La Resistenza contro il nazifascismo contribuì a risollevare l’immagine e a recuperare il prestigio del nostro Paese. Fu a nome di questa Italia che Alcide De Gasperi poté presentarsi a testa alta alla Conferenza di pace di Parigi”

Ritengo, avendo presenziato, che le parole che l’on. Pierluigi Bersani, oratore ufficiale della cerimonia a Piacenza per indicazione unanime delle Associazioni con la regia del Comune, anche in qualità di presidente della locale sezione dell’ISREC (Istituto Storico per la Resistenza e l’Età Contemporanea), ha pronunciato dal palco di Piazza Cavalli, non abbiano differito da tale impostazione che rappresenta la realtà storica dei fatti che ogni anno andiamo a ricordare e celebrare quale ringraziamento a chi, a costo della vita, si è battuto contro l’oppressore nazi-fascista.

Del fatto che poi, l’on. Bersani, rivolgendosi ai concittadini presenti abbia più volte utilizzato il sostantivo compagni (sempre accompagnato da “amici”, quale forma di delicatezza e rispetto delle opinioni di tutti) non importa: a me importa che mio padre e suo padre abbiano combattuto insieme nelle file partigiane, abbiano parteggiato per la giusta causa e ci abbiano consegnato la più importante delle conquiste: la libertà.

Mario Spezia

Presidente

Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

Sede di Piacenza



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