Sono nato a Salsomaggiore Terme (Parma) nel 1955 e risiedo a Piacenza. Sono sposato dal 1978 con Graziella.
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lunedì 12 maggio 2025

Incontro a ricordo dell'on. Aldo Moro nel 47 anniversario dell'uccisione

 L’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani – (ANPC Piacenza) e l’Azione Cattolica Diocesana in collaborazione con: Punto Incontro, Ufficio Diocesano della pastorale sociale e del lavoro, Consulta diocesana delle aggregazioni laicali e MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale), in occasione del 47° anniversario dell’uccisione di Aldo Moro ha voluto ricordarne, anche a Piacenza lo scorso 9 maggio 2025, la figura di uomo tra i più importanti testimoni di riferimento della nostra Repubblica. 



Nella prima parte della serata si è tenuta la celebrazione della messa officiata da mons. Celso Dosi, Rettore del Seminario Vescovile, che ha ricordato oltre al presidente Moro anche gli uomini della scorta, caduti  nell'atto di impedirne il rapimento: i due carabinieri, Oreste Leonardi e Domenico Ricci e i tre poliziotti, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi.

Si è quindi tenuto l'incontro aperto da Mario Spezia, presidente Associazione Naziponale Partigiani Cristiani di Piacenza, che ha ricordato i tratti salienti della vita politica dell'on. Moro e ha presentato il relatore on. Pierluigi Castagnetti: deputato alla Camera per 5 legislature dal 1987 al 1994 e dal 2001 al 2013, durante i quali ha ricoperto vari incarichi parlamentari, oltre che europarlamentare dal 1994 al 1999. È stato esponente della Democrazia Cristiana, l'ultimo segretario del Partito Popolare Italiano, capogruppo de La Margherita ed esponente del Partito Democratico, è stato presidente della Fondazione Fossoli (ex campo di concentramento di Fossoli, Carpi). Fa parte del direttivo della Casa della Storia europea di Bruxelles.




L’onorevole Pierluigi Castagnetti,  ha portato la sua testimonianza toccante e illuminante, capace di coinvolgere tutti i partecipanti. In un passaggio del suo intervento Castagnetti ha sottolineato come Moro era convinto che l'Unione europea fosse necessaria per garantire la democrazia e lo sviluppo in una realtà mondiale nelle mani esclusive dei due grandi poli, quello sovietico e quello americano. Moro sosteneva che ci fosse un pluralismo anche delle istituzioni, ed egli vedeva l'Unione europea come la costruzione di un altro polo che garantiva una dinamica democratica.

“Moro aveva una curiosità straordinaria, - ha poi evidenziato Castagnetti - voleva sempre essere informato e voleva capire le cose che non riusciva a capire di scienza propria. Gli statisti infatti nascono dalla loro capacità di conoscere, di imparare e di ascoltare, non dalla supponenza di chi pensa di saperne di più.

In San Giovanni Laterano - ha detto poi Castagnetti con commozione - ricordiamo quella preghiera con cui papa Paolo VI si lamenta con Dio, dicendo di averlo supplicato per salvare questo uomo “buono, giusto e amico”. Paolo VI era della stessa “squadra” di Moro, della stessa generazione di amici che hanno avuto un ruolo importante nella costruzione della democrazia nel nostro paese”.

Infine il politico reggiano ha sottolineato l’importanza di stare dentro ai processi della storia, come ha fatto Moro per orientarli ad un certo esito piuttosto che a un altro: significa non stare sugli spalti della storia. “Papa Francesco - ha detto Castagnetti - li chiamava i “balconeros”, quelli che stanno al balcone, che non vanno neanche a votare, aspettando cosa succederà. I cattolici, in questo paese, infatti hanno contato quando si sono messi in prima linea e hanno guidato la battaglia”.

La serata è stata conclusa da Silvio Bisotti, con Spezia promotore della serata, che ha ricordato come le parole di Castagnetti siano di stimolo per rinnovare l'impegno verso i valori fondamentali che Aldo Moro ha rappresentato, per contribuire al bene comune e onorare la sua memoria.




Articolo da "Il Nuovo Giornale"


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