Il consigliere Daffadà: “Con l’inserimento dell’ANPC nella Legge regionale della Memoria del Novecento colmiamo una mancanza. Un riconoscimento che restituisce completezza alla narrazione della Resistenza”
Approvato in Commissione regionale l’emendamento a prima firma Daffadà che colma un vuoto e inserisce l’Associazione nazionale partigiani cristiani nelle realtà riconosciute dalla Legge 3 del 2016 sulla Memoria del Novecento.
«Con
l’approvazione dell’emendamento di cui sono stato promotore insieme ai colleghi
Anna Fornili, Maria Costi, Ludovica Ferrari e Luca Quintavalla, la Legge sulla
Memoria del Novecento si arricchisce di un elemento importante: il
riconoscimento del ruolo e dell’attività svolta dall’ANPC - Associazione
Nazionale Partigiani Cristiani. Una sigla che meritava pienamente di essere
inserita - al pari di ANPI, FIAP, FIVL, delle associazioni combattenti e reduci
e degli istituti storici della Resistenza - tra le realtà impegnate nella
tutela e nella trasmissione della memoria democratica e antifascista della
nostra Regione».
«Questo
emendamento nasce da una sollecitazione che arriva dal territorio. Nel quadro
normativo regionale mancava un tassello significativo: quello rappresentato
dall’impegno dei partigiani cristiani - prosegue Daffadà - a Parma, l’ANPC è
attiva da anni nella promozione della memoria resistenziale e porta avanti un
lavoro serio, capillare, rivolto soprattutto alle giovani generazioni. La
Resistenza fu un movimento plurale, animato da culture e orientamenti diversi e
il contributo dei partigiani cristiani ne rappresenta una componente essenziale.
Riconoscere l’ANPC significa restituire completezza alla narrazione della
Resistenza e rafforzare il patto civile e culturale su cui si fonda la nostra
Repubblica»
La
Regione con la Legge sulla Memoria investe ogni anno su iniziative fondamentali
per costruire cittadinanza finanziando progetti culturali, percorsi didattici,
e viaggi-studio.
L’ANPC
nasce nel marzo del 1947 per volontà di esponenti della Resistenza di
ispirazione cristiana, tra cui Enrico Mattei. Fin dalla sua fondazione ha avuto
come obiettivo la difesa e la promozione dei valori della Liberazione, con uno
statuto che ne afferma chiaramente la missione: tenere uniti coloro che
lottarono per la libertà, sostenendoli nel tempo e trasmettendo la memoria
della loro azione. Nel 2006, proprio a Parma - città fortemente legata alla
storia della Resistenza - l’associazione si è data il nuovo statuto e ha
assunto l’attuale denominazione.
15
luglio 2025
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