Sono nato a Salsomaggiore Terme (Parma) nel 1955 e risiedo a Piacenza. Sono sposato dal 1978 con Graziella.
Ho una figlia, Margherita, e una grande passione: la politica, che per me significa lavorare per costruire il futuro della nostra comunità.
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martedì 2 aprile 2024

“La politica è il livello più alto di partecipazione civica”

 Mario Spezia: “La politica è il livello più alto di partecipazione civica”

   

Mario Spezia ospite a “Lo Specchio di Piacenza” (TeleLibertà)


Mario Spezia, presidente della cooperativa San Martino e dell’Associazione nazionale partigiani

cristiani, è stato ospite della trasmissione “Lo Specchio di Piacenza” condotta dalla direttrice di

Telelibertà Nicoletta Bracchi.



giovedì 27 aprile 2023

Piacenza commemorazione 25 aprile 2023


 “Un 25 aprile appassionato e vitale. Come le parole di Maria Pia Garavaglia, oratrice ufficiale dal palco delle celebrazioni ufficiale in piazza Cavalli. Un discorso tutto d’un fiato nel quale ha rimarcato come una parte importante dei principi della Costituzione debbano ancora essere realizzati: “La riforma sanitaria di Tina Anselmi era l’attuazione dell’articolo 32 della Costituzione, ma non è salvaguardato il Sistema sanitario nazionale in questo periodo. Non è del tutto applicata la parità dell’articolo 37, la pari retribuzione delle donne e degli uomini a parità di lavoro. Manca ancora molta giustizia sociale”.

E ancora un passaggio sulla necessità di non stravolgere i fatti di 80 anni fa: “La verità storica ci rende liberi. Non abbiamo velo nel ricordare che ci sono state altre stragi, ma gli italiani hanno avuto il fascismo, non altri regimi. Da quello ci ha liberati la Resistenza”. Le parole della presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani ed ex ministra e senatrice, hanno riecheggiato in una piazza Cavalli silenziosa e raccolta. Alla presenza di tre partigiani combattenti superstiti, Renato Cravedi, seduto in prima fila sulla sua carrozzina accompagnato dalla figlia Anna Maria, Pino Fumi e Ugo Magnaschi“.

La cerimonia del 78° anniversario della Liberazione a Piacenza ha visto una numerosa partecipazione di pubblico, sia durante il corteo che in piazza Cavalli dove sono stati officiati i discorsi commemorativi.

All’orazione ufficiale dell’on. Maria Pia Garavaglia, presidente nazionale ANPC hanno fatto da prologo gli interventi della sindaca di Piacenza, Katia Tarasconi e della Presidente della Provincia, Monica Patelli.

Consenso unanime alla presenza dell’on. Tommaso Foti, capogruppo alla Camera dei Deputati di Fratelli d’Italia.

In allegato foto della delegazione piacentina ANPC con la presidente nazionale e alcuni articoli apparsi sul quotidiano locale Libertà

Mario Spezia

Presidente ANPC Piacenza







lunedì 25 aprile 2022

Commento all'intervento dell'on. Bersani il 25 Aprile 2022

 Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la personalità politica di gran lunga più amata dagli italiani, nel suo intervento ad Acerra in occasione della celebrazione del 77° anniversario della Liberazione ha, tra l’altro detto:

“L’8 settembre produsse il vaglio, che spazzò via vent’anni di illusioni, di parole d’ordine vuote e consumate, di retorica bellicista. Il regime fascista, implose dall’interno, crollò su se stesso, corroso dalla sua stessa vanagloria.

In tutta Italia, la Resistenza – come lo era stato l’antifascismo di tanti spiriti liberi durante il ventennio - fu un movimento che ebbe un significato unitario, quello della Liberazione dal nazifascismo, assumendo nel contempo forme e motivazioni anche diverse a seconda delle specifiche circostanze temporali e territoriali.

martedì 27 aprile 2021

A proposito di 25 Aprile e “Bella Ciao”

 La recente pubblicazione della tesi di laurea della prof.ssa Celestina Viciguerra del 1969, ora portata alle stampe in un libro dal titolo: “I cattolici e il clero nella lotta di liberazione nel piacentino” che narra le vicende succedutesi nella nostra Diocesi durante il periodo resistenziale, episodi raccontati da testimonianze raccolte direttamente dall’autrice dai diretti protagonisti e supportate da dati storici documentali, sono la migliore certificazione, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che dopo l’8 settembre 1945 si verificò una generale insurrezione della popolazione italiana contro l’occupante nazi-fascista.

E proprio dalla “universalità” della Lotta di Liberazione, vera rivolta di tutto il popolo, nasce la scintilla che poi ha dato luogo alla nuova Costituzione Italiana e portato alla creazione delle istituzioni libere e democratiche del nostro Paese.

Per ricordare il momento più importante della storia della nostra Repubblica, il 22 aprile del 1946 fu l’allora Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi a proporre a Umberto II, ultimo re d’Italia e all’epoca luogotenente del Regno, di istituire come festa nazionale il 25 aprile; con un decreto che recitava: “A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale”.

L’istituzione definitiva come festa nazionale arrivò nel maggio del 1949, con la nascita della Festa della Liberazione che comunque viene sempre collocata all’aprile del 1946, pochi mesi prima del referendum del 2 giugno dove gli italiani furono chiamati a scegliere tra repubblica e monarchia.

Una Festa Nazionale, il 25 Aprile, che rappresenta, senza ombra di dubbio, la più importante ricorrenza della nostra comunità e festeggiarla significa ringraziare l’intera popolazione che, all’epoca, seppe ritrovare unità d’intenti e condivisone di valori e di identità; è questa una Festa che non può essere considerata di parte perché frutto di eventi che hanno coinvolto la popolazione intera, senza distinzione di genere, di cultura, di professione, di religione o politica; non vi può essere, a tale proposito, dubbio alcuno; la Festa del 25 aprile rappresenta di per se un valore incaccellabile che non può essere oscurato o messo in discussione: perché è frutto di dati certi, inalienabili nel tempo.

Come non vi dubbio alcuno che la canzone “Bella ciao” ne sia diventata il simbolo: un inno ai valori della democrazia, tolleranza, uguaglianza e libertà.

Ma non solo: proprio perché “Bella ciao” è il simbolo canoro che identifica la rivolta del popolo italiano contro l’invasore, è ormai la canzone che in ogni parte del mondo i cittadini cantano quando al loro risveglio trovano la Patria occupata da stranieri, che non sono solo quelli venuti da oltre i confini nazionali, ma anche gli oppressori della libertà covanti all’interno.

Non appartiene dunque a nessuno schieramento politico “Bella ciao”, ma a tutte le popolazioni oppresse.

Mario Spezia

Presidente provinciale

Associazione Nazionale Partigiani Cristiani