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Ho una figlia, Margherita, e una grande passione: la politica, che per me significa lavorare per costruire il futuro della nostra comunità.
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giovedì 28 aprile 2022
lunedì 25 aprile 2022
Commento all'intervento dell'on. Bersani il 25 Aprile 2022
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la personalità politica di gran lunga più amata dagli italiani, nel suo intervento ad Acerra in occasione della celebrazione del 77° anniversario della Liberazione ha, tra l’altro detto:
“L’8 settembre produsse il vaglio, che spazzò via vent’anni di
illusioni, di parole d’ordine vuote e consumate, di retorica bellicista. Il
regime fascista, implose dall’interno, crollò su se stesso, corroso dalla sua
stessa vanagloria.
In tutta Italia, la Resistenza – come lo era stato l’antifascismo di
tanti spiriti liberi durante il ventennio - fu un movimento che ebbe un
significato unitario, quello della Liberazione dal nazifascismo, assumendo nel
contempo forme e motivazioni anche diverse a seconda delle specifiche circostanze
temporali e territoriali.
martedì 27 aprile 2021
A proposito di 25 Aprile e “Bella Ciao”
La recente pubblicazione della tesi di laurea della prof.ssa Celestina Viciguerra del 1969, ora portata alle stampe in un libro dal titolo: “I cattolici e il clero nella lotta di liberazione nel piacentino” che narra le vicende succedutesi nella nostra Diocesi durante il periodo resistenziale, episodi raccontati da testimonianze raccolte direttamente dall’autrice dai diretti protagonisti e supportate da dati storici documentali, sono la migliore certificazione, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che dopo l’8 settembre 1945 si verificò una generale insurrezione della popolazione italiana contro l’occupante nazi-fascista.
E proprio dalla “universalità” della Lotta di Liberazione, vera
rivolta di tutto il popolo, nasce la scintilla che poi ha dato luogo alla nuova
Costituzione Italiana e portato alla creazione delle istituzioni libere e
democratiche del nostro Paese.
Per ricordare il momento più importante della storia della nostra
Repubblica, il 22 aprile del 1946 fu l’allora Presidente del Consiglio Alcide
De Gasperi a proporre a Umberto II, ultimo re d’Italia e all’epoca luogotenente
del Regno, di istituire come festa nazionale il 25 aprile; con un decreto che
recitava: “A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il
25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale”.
L’istituzione definitiva come festa nazionale arrivò nel maggio del
1949, con la nascita della Festa della Liberazione che comunque viene sempre
collocata all’aprile del 1946, pochi mesi prima del referendum del 2 giugno
dove gli italiani furono chiamati a scegliere tra repubblica e monarchia.
Una Festa Nazionale, il 25 Aprile, che rappresenta, senza ombra di
dubbio, la più importante ricorrenza della nostra comunità e festeggiarla
significa ringraziare l’intera popolazione che, all’epoca, seppe ritrovare
unità d’intenti e condivisone di valori e di identità; è questa una Festa che
non può essere considerata di parte perché frutto di eventi che hanno coinvolto
la popolazione intera, senza distinzione di genere, di cultura, di professione,
di religione o politica; non vi può essere, a tale proposito, dubbio alcuno; la
Festa del 25 aprile rappresenta di per se un valore incaccellabile che non può
essere oscurato o messo in discussione: perché è frutto di dati certi,
inalienabili nel tempo.
Come non vi dubbio alcuno che la canzone “Bella ciao” ne sia diventata
il simbolo: un inno ai valori della democrazia, tolleranza, uguaglianza e
libertà.
Ma non solo: proprio perché “Bella ciao” è il simbolo canoro che
identifica la rivolta del popolo italiano contro l’invasore, è ormai la canzone
che in ogni parte del mondo i cittadini cantano quando al loro risveglio
trovano la Patria occupata da stranieri, che non sono solo quelli venuti da
oltre i confini nazionali, ma anche gli oppressori della libertà covanti
all’interno.
Non appartiene dunque a nessuno schieramento politico “Bella ciao”, ma
a tutte le popolazioni oppresse.
Mario Spezia
Presidente provinciale
Associazione Nazionale Partigiani Cristiani
domenica 25 aprile 2021
Invito alla Santa Messa a commemorazione dell'impegno dei cattolici nella Resistenza
ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI CRISTIANI
(eretto in Ente Morale il 16 aprile 1948)
Sede di Piacenza
Piacenza, 16 aprile 2021
Oggetto: commemorazione 25 aprile 2021
In occasione dell’annuale celebrazione della Liberazione, che anche quest’anno, a causa delle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria si svolge in formato ridotto, abbiamo inteso proseguire il nostro impegno volto a commemorare l’impegno dei cattolici nella Resistenza, per cui abbiamo organizzato, in accordo con don Ezio Molinari, parroco di San Francesco, di San Pietro Apostolo e di Santa Maria di Gariverto in Piacenza, una Santa Messa a suffragio di don Giuseppe Borea, di Francesco Daveri, di don Giuseppe Beotti, di Giuseppe Berti, di Nato Ziliani e di tutti gli amici che si sono battuti per il conseguimento ed il mantenimento della libertà e della democrazia nel nostro Paese, che si terrà:
Sabato 1
Maggio 2021 alle ore 18.00
presso la
Chiesa di San Pietro Apostolo
in via
Carducci a Piacenza
Rammentiamo che rievocare i momenti resistenziali e
l’unità di un popolo intero, compresi i cattolici, laici e sacerdoti, che si è
ritrovato a battersi per la conquista della libertà e della democrazia, può
aiutare tutti noi ad affrontare anche oggi le sfide del futuro, con speranza e
con rinnovato entusiasmo, nella consapevolezza che un avvenire sereno è possibile se affrontato alla luce
dei valori di un nuovo umanesimo, quale quello sancito e
affermato nei principi fondamentali della Costituzione Italiana: il principio
della libertà: personale, religiosa e di
pensiero; quello della
democrazia, della pace, del lavoro; dell’inviolabilità dei diritti umani; della
solidarietà politica, economica e sociale; della sussidiarietà.
Quegli stessi valori che unirono gli italiani oltre
settant’anni fa, sono gli stessi valori intorno ai quali una nuova
pacificazione sociale si può costruire nell’interesse del Paese.
Informiamo che il 25 Aprile pv, in Piazza Cavalli,
si terrà comunque, in forma ridotta, organizzata dal Comune di Piacenza alla
presenza di un solo rappresentate per Associazione con il rispettivo labaro, la
celebrazione del 76° anniversario della Liberazione.
Con l’occasione ricordiamo anche che, dopo il
successo riscontrato con la prima edizione, è in corso di ristampa, a cura di
ANPC Piacenza e ANPI provinciale, il libro:” I CATTOLICI E IL CLERO NELLA LOTTA
DI LIBERAZIONE NEL PIACENTINO” scritto dalla prof.ssa Celestina Viciguerra che
rappresenta una straordinaria ricostruzione dei fatti a ricordo, in
particolare, delle gesta dei cattolici delle Diocesi di Piacenza e di Bobbio
durante il periodo resistenziale all’indomani del 8 settembre 1943 e fino alla
liberazione dell’aprile 1945.
Ti
aspettiamo,
cordialmente
Mario Spezia
presidente
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Sezione di Piacenza – via don Carozza, 30/a – tel. 0523497197
martedì 16 marzo 2021
Per non dimenticare
16 Marzo 1978: il rapimento di Aldo Moro
Il 16 marzo 1978, giorno della presentazione del nuovo governo di Unità Nazionale, il quarto guidato da Giulio Andreotti, la Fiat 130 che trasportava Moro dalla sua abitazione nel quartiere Trionfale zona Monte Mario di Roma alla Camera dei deputati, fu intercettata da un commando delle Brigate Rosse all’incrocio tra via Mario Fani e via Stresa. Gli uomini delle Brigate Rosse uccisero, in pochi secondi, i cinque uomini della scorta: il responsabile della sicurezza, maresciallo dei carabinieri Oreste Leonardi (52 anni); l’appuntato dei carabinieri Domenico Ricci (42 anni); la guardia di P.S. Giulio Rivera (24 anni); il vicebrigadiere di P.S. Francesco Zizzi (30 anni); la guardia di P.S. Raffaele Iozzino (24 anni).