Intervista a Mario Spezia, presidente del consorzio Con.Cop.Ar, che all’ex Manifattura Tabacchi sta portando avanti l’intervento di edilizia residenziale
Non solo una casa a costi accessibili, ma anche i servizi, il verde e una qualità della vita a 360 gradi: sono questi i fattori in grado di rendere Piacenza di nuovo attrattiva. Il tema dell'abitare, anche sotto il peso della crisi immobiliare, per tanti anni si è eclissato dall'orizzonte dello sviluppo del territorio. Oggi non possiamo più permetterci di ignorarlo e la cooperazione, con la sua esperienza di gestione che va oltre una logica soltanto economica, ha un ruolo chiave. Ne è convinto Mario Spezia, presidente del consorzio Concopar che all'ex Manifattura Tabacchi sta portando avanti l'intervento di edilizia residenziale, con una significativa quota sociale, la più importante degli ultimi anni a Piacenza.
"Dobbiamo fare i conti con un dato di fatto, - annota Spezia - il tema della casa era scomparso dalla programmazione della politica. Si era data per conclusa la fase dell'emergenza abitativa, anche sulla scorta del fatto che a Piacenza circa l'80 per cento possiede l'alloggio dove vive. Ma questa scelta non ha fatto i conti con una serie di nuovi bisogni emergenti, a partire dall'arrivo dei lavoratori di cui il nostro territorio aveva bisogno". "La mancanza di una visione - prosegue - in particolare dalla metà degli anni '90 ha causato la concentrazione di queste persone, assai spesso immigrate da fuori, in alcune zone urbane. Da allora ci sono stati altri avvenimenti di rilievo, a cavallo del 2010 è esplosa la bolla immobiliare e abbiamo affrontato la crisi economica che ne è conseguita. Con ricadute pesanti sul nostro territorio anche sul sistema cooperativo delle abitazioni. Se a questo aggiungiamo che le Regioni non dispongono più di risorse sufficienti per impostare piani casa, e l'aumento dei costi legati al settore edile, capiamo perchè sia stato lasciato sguarnito questo settore".
"Con.Cop.Ar. ha superato quella stagione non facile cercando di evolvere, - sottolinea Spezia - adeguandosi alla realtà scossa dalla crisi ma soprattutto provando a comprendere i nuovi bisogni e offrendo le risposte alle persone. A Piacenza siamo riusciti a intercettare uno degli importanti finanziamenti che Cassa Depositi e Prestiti, attraverso il Fondo Investimenti per l'Abitare (FIA), ha erogato, passando per società di gestione del risparmio (Prelios sgr a Piacenza) in molte città italiane attraverso progetti di housing sociale, integrato, nel caso dell’intervento piacentino, dal contributo dello Stato col programma Pinqua. Noi ci abbiamo messo però alcuni ingredienti fondamentali, la progettualità e la nostra esperienza cooperativa".
"Parliamo - fa notare – degli immobili in corso di costruzione nel comparto dell'ex Manifattura Tabacchi:143 appartamenti di edilizia sociale convenzionata con canone di affitto agevolato per 25 anni, con appartamenti di varie dimensioni, da quadrilocali a monolocali, che possano dare risposte differenziate a una domanda di alloggi assai articolata. Le richieste riguardano una fascia di popolazione che potremmo definire quella della cosi detta ‘zona grigia dell’abitare': quelle famiglie o persone che non hanno un reddito sufficiente per acquistare una casa ma, allo stesso tempo, troppo elevato per poter accedere alle graduatorie per gli alloggi di edilizia popolare pubblica. Non stiamo parlando di soggetti poveri; pensiamo a tante giovani coppie, agli studenti universitari arrivati grazie all'espansione degli atenei, e ancora i nuclei che derivano dalla scomposizione delle famiglie. Inoltre nell'offerta è stata inserita una quota di alloggi riservata ai lavoratori in mobilità geografica, come, tra l’altro, quelli della scuola. Oggi abbiamo bisogno di un'offerta abitativa con alcune caratteristiche, molto elastica, alla quale le strutture cooperative come la nostra possono dare un valore aggiunto: la gestione e servizi per soddisfare esigenze mutevoli nel tempo. Pensiamo infatti che sono sempre meno le persone che restano nella stessa casa in affitto per lunghi periodi".
"In questo scenario la cooperazione di abitazione può dare un contributo molto importante - aggiunge Spezia - perchè dalla sua ha l'esperienza, la flessibilità, la conoscenza del territorio e dei suoi bisogni. La strada per il futuro è quella indicata dall’intervento di rigenerazione urbana dell'ex Manifattura Tabacchi, dove sta nascendo un quartiere modello, con all'interno una scuola finanziata interamente dallo Stato, un parco pubblico da 15mila metri quadrati a gestione privata, che, grazie al contributo pubblico che abbatte i costi di affitto, metterà a disposizione un'ampia gamma di edilizia convenzionata". "E' stato possibile arrivare a questo progetto - viene sottolineato - grazie a un fattore importante, l'iniziativa e le risorse provenienti dal privato. Credo che se la nostra città vuole diventare realmente attrattiva e guardare al futuro in una prospettiva di crescita, allora è indispensabile la partecipazione attiva di tutto il sistema imprenditoriale allo sviluppo della comunità, proprio come accadeva nel passato. Per costruire insieme un'offerta abitativa che non si limita agli alloggi, ma anche servizi complementari nel segno della qualità: la competizione tra i territori si misurerà sempre più intorno a questi fattori".


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