Lo scorso 28 settembre al Cine Fox di Caorso (Pc) si è tenuta, in memoria di Cristian Gardella, una serata musicale organizzata con la regia dell’ex compagno di studi al Conservatorio Alfredo Migliavacca, che ora insegna a Lucerna e che ha confidato di portare con sé il bocchino della tromba che Cristian gli aveva voluto regalare prima di partire per Monaco. Un dono inconsueto, personalissimo, per un musicista. La serata - attraverso le passioni di Cristian, “il ragazzo del tascabile”, com’era soprannominato, per l’abitudine ad avere sempre un libro con sé - è stata un inno alla bellezza della poesia, della musica, dell’amicizia che non muore.
Per l’occasione, a distanza di 25 anni dalla scomparsa, l’avvenimento ci ha dato lo spunto per ripubblicare il libretto contenente le poesie e i disegni realizzati da Cristian nonché l’opportunità di ricordarne la breve vita.
Cristian Gardella, alunno della quinta elettrici dell’IPSIA “Leonardo da Vinci” di Piacenza, nel 2000 muore improvvisamente, durante la notte tra il 23 ed il 24 febbraio, in occasione di una gita scolastica delle quinte classi a Monaco di Baviera, in Germania, in cui con i proff. Giuseppe Bussandri, Chicco Bertè e Pier Giuseppe Ranza ero uno degli insegnanti accompagnatori; gita nella quale era prevista, tra l’altro, la visita all’ex campo di concentramento di Dachau. La diagnosi del decesso è "morte bianca". Nei mesi successivi si scopre che questo ragazzo, che nasce a Pescia (Pistoia) il 16 agosto del 1981 e ancor piccolo si trasferisce con la famiglia a Caorso (Piacenza), pur frequentando una scuola professionale, è animato da un raffinato gusto artistico: è allievo del Conservatorio di Musica dove studia trombone e fa parte di alcuni gruppi bandistici della Bassa Padana, è appassionato di diverse espressioni dell’arte, fra cui la poesia, manifestando un animo ricco di sensibilità che lo spinge ad appassionarsi ai luoghi della sua terra in cui avevano vissuto gli ebrei; mettendo a punto una serie di scritti e di poesie a loro dedicate che trovano spunto dalla scoperta dei cimiteri ebraici della zona. Questa sensibilità, unita alla coincidenza della sua scomparsa avvenuta nelle vicinanze di un luogo di sofferenza e di così

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